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Essere anti-social in un mondo (a)sociale.

Come vi avevo già accennato, ho dovuto rompere la mia promessa di cancellarmi da Facebook, che in realtà almeno in parte è stata mantenuta.

Ho usato il verbo “dovere” perché mi sono resa conto, con mio grande rammarico, che nella maggior parte dei casi il contatto con le persone nella “vita reale” implica un collegamento anche in quella “virtuale”.
Poker FaceIl mio problema, in questo caso era l’essere esclusa da certi discorsi, che solitamente iniziavano con un “Hai visto quello su Facebook?” – “Hai letto questo su Facebook?” – “Hai risposto al mio invito su Facebook?” – “Ti ho taggato su Facebook!” – “Stiamo organizzando una festa, rispondi al gruppo su Facebook“, e ogni volta che rispondevo: “No, non ci sono più su Facebook” la reazione di tutti era più o meno questa: “AH.” quindi si giravano dall’altra parte e continuavano il loro discorso con tutti gli altri.

Quindi mio malgrado, sì, sono tornata su Facebook, per unirmi agli standard che il Grande Fratello (quello di Orwell, non quello di Mediaset) impone, ma alle mie condizioni.

#1 : Ho cancellato il mio primo e vecchio profilo definitivamente (perché sì, si può fare) e ne ho creato uno ex novo con solo ed unicamente i contatti che mi servono e mi interessano (BB [Bada Bene]: ho scritto “contatti” e non “amici” per un motivo ben preciso). Perché su FB non esistono “amici“. I numeri non contano. Io non ho, non ho mai avuto, e neanche li voglio centinaia di amici. Ma chi riuscirebbe mai a gestire una compagnia così grande? Noi non riusciamo neanche a metterci d’accordo sul cosa fare il sabato sera!

LOCKED#2 :
Ho messo il lucchetto a TUTTI i miei contenuti ed informazioni, mettendo una restrizione così ferrea al mio profilo che dovrebbero creare un pop-up solo per me con la scritta “Sei mia madre? No? Allora non puoi leggerlo. E anche se lo fossi avrei qualche dubbio se fartelo leggere o meno“.  Che principalmente è il motivo per cui me ne sono andata la prima volta. Qualcuno ha letto su FB un mio sfogo e l’ha riferito a terzi, in maniera distorta, o comunque la notizia è stata distorta in seguito, mettendomi in bocca parole che non ho mai detto che hanno avuto un impatto negativo anche sulla vita reale in un momento delicato della mia esistenza. Motivo per cui: se non mi fido di te non puoi leggere ciò che scrivo. Se per qualche motivo vieni a sapere di cose che non ti riguardano, non ci impiegherò molto a capire chi te le ha riferite e quindi prendere provvedimenti. Che poi anche la “fiducia” è una parola grossa, ma vabbé… era per farvi capire meglio il concetto.

#3: Ho ristretto il campo dei Social Network, perché non mi serve averne più del necessario. Per cosa? Scrivere le stesse identiche cose, ma in salse diverse, fingendo che siano contenuti sempre nuovi, per stuzzicarvi l’appetito e la voglia di seguirmi? No, grazie. Io ho detto NO al colesterolo. Adesso mi tengo solo più Facebook e Twitter, perché tanto sono gli unici due ancora realmente attivi. Non ho cancellato gli altri account, ma non ho più voglia di aggiornarli o di pubblicizzarli (tranne Tumblr, ma per pura nostalgia). Meno cose sapete di me e meglio è per tutti. Sembra una frase minacciosa, in realtà è solo malinconia dei bei vecchi tempi. Quelli in cui tutti avevamo degli avatar colorati e dei nickname fantasiosi. Avete presente? E questo ci porta al punto successivo…

#4 : Non pubblicherò mai più il mio cognome per intero, né qualsiasi altra informazione esplicita sulla mia vita privata, sulla mia famiglia o su dove e come vivo. Vi renderò la vita difficile se mi cercherete altrove. Sarò come un fantasma. Perché? Un po’ perché ho nostalgia dei vecchi avatar colorati e dei nickname fantasiosi di cui vi parlavo prima. In secondo luogo perché, in un mondo in cui sappiamo tutto di tutti e tutti sanno tutto di noi e in cui ci preoccupiamo della nostra privacy mentre ci facciamo i selfie sulla tazza del cesso, io sono quella a cui non frega assolutamente niente di nessuno e voglio che voi sappiate altrettanto meno di me. Se proprio vi interessa ficcanasare nei dettagli, chiedetemelo, come si faceva una volta.

Questo stile di comportamento ovviamente non riguarda solo Facebook, ma tutti gli altri social network a cui sono iscritta. Ci vorrà del tempo prima che riesca a cancellare le mie informazioni personali da tutti i miei account e aumentare le restrizioni della privacy in ognuno di loro, ma ce la farò.

Ho ricreato il blog due anni fa per riappropriarmi di un’identità virtuale ormai sfumata e nascosta dietro il mio reale IO. Il fatto che tutti sapessero tutto di me mi ha tolto di mano la bellezza di raccontarmi in prima persona. Il bello di internet è poter essere chiunque, no? Quindi voglio poter tornare a giocare all’utente sconosciuto, quel vedo non vedo che stuzzica la curiosità. Quella più semplice, magari banale e infantile, ma sincera.

 

BB [Bada Bene] – tra l’altro la mia “biografia” sul blog era già camuffata allo scopo di nascondere i dettagli della mia vita reale, non ho neanche dovuto ritoccarla, giuro!

Facebook addio, e grazie per tutto il pesce!

Finalmente ho deciso di smettere, senza troppi giri di parole, senza troppi convenevoli, senza troppi: “magari oggi solo dieci post, domani solo sette,…” e cosí via. Rimandare non serve a niente, o si dà un taglio netto alle cose o non si dà affatto.

Fare o non fare, non esiste “provare“. (Yoda)

E cosí l’ho fatto. Ho chiuso definitivamente con Facebook. Senza salutare nessuno, senza post di commiato, senza ultimatum. Mi sono giusto lasciata il tempo di scaricare l’archivio per conservare le foto, perché sono l’unica cosa che m’interessa.

I motivi di questa scelta sono molteplici e piú o meno gli stessi che mi hanno spinta l’estate scorsa a partecipare al progetto “99 days of freedom“, primo fra tutti la libertà.
Voglio poter avere piú libertà di espressione, voglio poter scrivere ciò che voglio senza essere giudicata per ogni virgola non conforme al pensiero comune, voglio potermi sfogare a parolacce e insulti dopo una giornata pesante senza aver paura che la persona sbagliata possa offendersi, voglio sentirmi a casa.
Il mio profilo su Facebook non è veramente mio, ogni contenuto appartiene a Zuckemberg e al suo marchio (lo dimostra il fatto che posso solo “disattivare” il profilo e non cancellarlo definitivamente come vorrei), tutto ciò che scrivo è sempre sotto gli occhi di tutti, finisce automaticamente sulle home page altrui (sí, anche modificando le impostazioni della privacy), tutti possono commentare e tutti possono segnalarmi per farmi bannare nel caso in cui non gli vada a genio ciò che leggono (e non posso bloccarli senza che inevitabilmente ci sia qualcuno che si senta offeso) e soprattutto non posso decidere io cosa leggere e guardare (sí, nonostante ci sia la possibilità di eliminare determinati contenuti qualcosa sfugge sempre al controllo), non voglio per forza tutto schiaffato sotto il mio sguardo e non voglio dover fare le pulci ad ogni post.

Diciamocelo: ormai Facebook ce l’hanno pure i sassi, pure le nonne all’ospizio, mia madre e le suore di clausura. Ma quante di queste persone saprebbero trovarmi al di fuori dello schermo blu e bianco, con solo un nickname tra le mani, e sarebbero realmente interessati a leggere ciò che scrivo? Quanti riuscirebbero, per prima cosa, a trovare il mio blog (che è veramente MIO, un MIO spazio personale, in cui posso fare ciò che voglio, posso scrivere cosa voglio, posso bannare chi voglio e ne ho tutto il diritto perché non c’è nessun amministratore a controllarmi)? Pochi. Veramente pochi. Lo dimostra il fatto che, nonostante io l’avessi pubblicizzato anche sul mio profilo, nessuno dei miei contatti sia mai venuto a curiosare tra le pagine del mio nuovo blog, nessuno dei miei “amici” ha mai letto quello che ci ho scritto sopra, erano piú interessati ad altre mie condivisioni di terzi.

So per certo che non riuscirò mai a liberarmi completamente di lui, ormai è connesso a qualsiasi cosa, ci sono siti che ti permettono di registrarti solo se hai un profilo FB, perfino i giochi sul cellulare ti tentano, ma già riuscire a dire “basta” credendoci veramente è una gran bella boccata d’aria. Voglio provare a riprendermi i miei spazi, tornare ad apprezzare la sfera di internet e dei Social Network nel suo insieme: Twitter, Tumblr, Instagram,… anziché accontentarmi del “tutto in uno” che avevo con Facebook.

EvilEsthar

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