Archivi giornalieri: 13 settembre 2006

Svegliatemi alla fine di Settembre

Un’altro esame. Poi un’altro. E un’altro ancora, sempre più difficile! Senza un attimo di respiro.

Ho studiato, si certo. Ma nel frattempo ho anche dovuto fare uno stage in Pneumologia, preparare una relazione, studiare per l’esame di tirocinio, per quello di Infermieristica, e anche provare a farlo per quello di Fisiologia. E’ ovvio che per l’esame di domani non ho studiato come si deve, non come avrei voluto. Ma non per questo vuol dire che non ho studiato affatto, che non mi sono impegnata, che me ne sono fregata altamente.

E ora, come ogni volta, mi sento impreparata, mi sento sola, piccola ed insignificante. Deluderò di nuovo i miei genitori, me stessa, i miei insegnanti. Roberto no. Lui è già abbastanza deluso da me. Lui se l’aspetta. Forse è per quello che non vuole aiutarmi. O meglio. Che cerca di aiutarmi a modo suo.

Ma non importa. Non ho bisogno di lui. Non esiste solo lui. Ho anch’io degli amici che mi vogliono bene, che mi sostengono, mi stanno vicino e che mi aiutano.
Loro mi hanno detto di non preoccuparmi, che ora mi sembra vada tutto storto, che il mondo mi crolli addosso, che la mia mente sia vuota e che non abbia studiato affatto, invece domani sarò carica e decisa. Sarà difficile, ma riuscirò a vincere!

No. Chi voglio prendere in giro? Non ho amici che mi dicano certe cose. Non ho proprio amici.
Cerco di autoconvincermi di queste cose per nascondere la verità. Persino a me stessa.
E’ per questo che piango… piango sul latte versato lacrime di coccodrillo.
La colpa è solo mia.

Non è giusto sfogare sugli altri le mie paure. Anche loro hanno dei problemi. Non hanno certo tempo da perdere con una come me. Avessi veramente bisogno, non andrei a cercare conforto in giro, ma cercherei di reagire.

Odio me stessa, la mia pigrizia e la mia testa di cazzo.
Ma non è certo tentando di buttarsi giù dal balcone che si risolvono i problemi.
E forse non è neanche buttarmi ciò che vorrei veramente fare… vorrei soltanto che qualcuno mi prendesse per mano e mi abbracciasse, sussurrandomi all’orecchio che andrà tutto bene. Che questa volta fallirò, ma che posso rimediare ai miei errori, perché per fortuna gli esami all’università si possono dare anche in altri appelli, non solo uno.

Io sono fatta così. Con le bastonate non ragiono. Mi rannicchio in un angolo a piangere, e quando tutto è finito e posso rialzarmi, mi giro dall’altra parte e continuo per la mia strada. Sola. Come sempre. Perché sono contraria alla violenza, e chi la usa contro di me non è degno della mia attenzione. E’ una forma di ribellione.
Ciò di cui ho veramente bisogno è qualcuno che si sieda accanto a me, e con un sorriso mi spieghi dove e come ho sbagliato, e cosa posso fare per cambiare e per migliorare. Poi, quando tutto è finito, ci rialziamo e ci abbracciamo, e ce ne andiamo via tenendoci per mano. Insieme. Lungo la stessa strada.

Di questo ho bisogno. Di un compagno.
Perché da sola non riesco a farcela.

Well,
I know what I’ve been told:
You gotta work to feed the soul.
But I can’t do this all on my own.
No, I know I’m no Superman.

I'm no Superman.
EvilEsthar

Just play. Have fun. Enjoy the game.

endorsum

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Andrea T. (un po' come Melissa P.)

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